giovedì 19 gennaio 2012

Omaggio al Santo Curato d'Ars

- In quanto ho letto stess'ora dell'ennesima, ridicola, insulsa, spregevole azione d'un sacerdote "nuova specie", ho inteso, con tale articolo, omaggiare il santo patrono dei parroci ed esaltare la reale figura del sacerdote. -

Nacque a Dardilly, in Francia, l'8 maggio 1786. Jean-Marie Baptiste Vianney, in futuro conosciuto come "il Curato d'Ars", veniva da una famiglia contadina.
Battezzato lo stesso giorno della nascita nella parrocchia del suo paese natio, ancor'oggi, la fonte battesimale ove egli ricevette il Sacramento, riporta: "Ex hoc fonte in Xto natus J. M. Vianney 8 Maii 1786" (ossia: da questa fonte è nato in Cristo Giovanni Maria Vianney l'8 maggio 1786).
Sin dalla prima infanzia mostrò una particolare devozione pella Vergine Santissima (della quale possedeva una rustica statuetta, presso la quale era solito ritirarsi in preghiera) e pell'Eucarestia - in quanto la madre, già durante i primi anni di vita del santo, usava condurlo ad assistere al Santissimo Sacrificio -.




Ai tempi, la Francia, sotto il regime del terrore di Robespierre, vedeva il suo clero diviso tra'l refrattario, ossia quello composto dai chierici che rifiutavano di accodarsi alla nuova "chiesa nazionale", preferendo rimanere fedeli a Roma, e'l costituzionale, che rigettava la supremazia papale, giurando fedeltà allo stato. In quanto i refrattari venivano perseguitati, al fine di non lasciare che la sana dottrina venisse impartita ai francesi, possiamo affermare che il nostro santo visse in un periodo di forte crisi spirituale pella Francia.
La famiglia del santo preferì i refrattari ed, infatti, la casa del Vianney si fece anche ospitante pelle Messe celebrate in segreto dai chierici fedeli a Roma.




Nel 1797 il santo accedette, pella prima volta, al sacramento della Confessione, presso don Groboz, refrattario, il quale consigliò ai genitori del santo di mandarlo ad Ecully, presso le Dame Catechiste, per prepararlo alla Comunione (la quale ebbe luogo, in segreto, nel 1799).


Negl'anni a seguire si manifestò la vocazione del Vianney, non esattamente assecondata dal padre che, trovatosi in condizione di difficoltà economica, non volle saperne.
In seguito, presentatasi l'occasione di seguire la vocazione senza gravare alla famiglia, finalmente, il santo intraprese la strada del sacerdozio. Il presbitero Carlo Balley, famoso di santità, lo accettò presso il suo seminario domestico, cedendo, dopo un'iniziale opposizione. 
Trovandosi in difficoltà negli studi (principalmente in quelli di latino), il santo, scoraggiato, decise di intraprendere un personale pellegrinaggio per Lalouvesc, ove si trovava la tomba di san Francesco Rigas, dopo il quale riuscirà a mantenere un livello sufficiente negli studi.


Nel 1807 ricevette il sacramento della Confermazione dal cardinale Joseph Fesch, zio di Napoleone Bonaparte. In questa occasione prese il nome del Battista, a causa della sua personale devozione.


Due anni dopo riceve la chiamata alle armi. Furono febbre e malori a salvarlo, poiché, a motivo di esse, fu portato da dei compagni disertori in un rifugio e, di conseguenza, divenne egli stesso disertore. Visse clandestinamente per alcuni anni, prendendo nome di Jerome Vincent. Colla pace di Vienna egli riescì a sanare la sua situazione e venne sostituito dal fratello, partito e mai più ritornato. Tornò a Dardilly e, poco dopo, gli morse la madre.


Il 28 maggio 1811 il santo ricevette la tonsura. Presso il canonico Balley, Vianney condusse una vita all'insegna della penitenza. Nel 1812 si trasferì al seminario minore di Verrières, ove affrontò, con grandi difficoltà, gli studi filosofici. Uscì con voti che gli permisero di approdare al seminario maggiore di Lione, ove era atteso dagli studi teologici. A causa del suo tragico percorso di studi, presto venne dimesso. Tornò da don Balley, il quale tenta di fargli apprendere il latino. Dopo un primo tentativo fallitto, Balley riescì a far sì che Vianney venisse interrogato da monsignor Bochard. Grazie all'assenso di monsignor Courbon, sostituto del cardinale Fesch, ricevette il suddiaconato e, dopo un anno, il diaconato.


Il 13 agosto 1815, a 29 anni, divenne sacerdote. Seguirono anni di grandi mortificazioni ed impegno, al fianco di don Balley, fino alla morte dello stesso. 


Il 9 febbraio 1818 venne mandato ad Ars. Il santo raggiunse la cittadina a piedi. 
Si ricorda l'incontro del Vianney col pastorello Antonio Givre, al quale chiese informazioni circa l'ubicazione della parrocchia, ed al quale proferì la famosa frase: "Tu mi hai indicato la strada per Ars, io ti insegnerò la strada del Paradiso", ricordata ancora sul monumento che ricorda tale incontro.
Ad Ars, ebbe cura di rendere decoroso l'edificio, nel quale non si compiva il sacrificio da troppo tempo; di curare l'istruzione religiosa dei suoi parrocchiani; di compiere grandissimi atti penitenziari (i quali, in vecchiaia, gli causeranno grandi sofferenze). Si impegnò anche molto nell'abbattere i vizi dei popolani di Ars. Diffuse pure la devozione a Santa Filomena da Roma.


Morì nel 1859, in fama di santità. All'epoca, Ars era già meta di pellegrinaggi.




Il Santo Curato d'Ars fu proclamato beato da papa Pio X, l'8 gennaio 1905, ed è stato canonizzato da papa Pio XI il 31 maggio 1925. Nel 1929 lo stesso Pio XI l'ha proclamato patrono dei parroci.
Giovanni XXIII, nel centenario della morte, gli dedicò l'enciclica Sacerdotii Nostri Primordia.
Il 2009 è stato Anno Sacerdotale dedicato alla sua figura.




Voglia il Santo intercedere pella rettitudine dei nostri sacerdoti; voglia egli pregare affinché ci siano dati santi pastori, i quali sapranno salvarci dagl'assalti del maligno. 
Voglia la Madonna Santissima ispirare il cuore dei nostri preti, preservarli dalle impurità del mondo.


Vogliamo noi impegnarci a seguire, secondo la nostra condizione, l'esempio di vera devozione e dedizione, di reale sacrificio ed annullamento di sé, che il Curato c'ha fornito colla sua vita, piena di grazia e santità.


Benedicat nos Virgo Maria.











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