giovedì 31 maggio 2012

Appunti: la Carità come virtù qualificante all'esercizio dell'autorità

Secondo il moto naturale delle cose, non vi è elezione di una persona a guida, bensì riconoscimento di un soggetto competente.
Per competenza si intende - dizionario etimologico della lingua italiana di Cortellazzo e Zolli (1994): competente significa essere conveniente, congruo e appropriato - la disposizione del soggetto ad essere investito dell'autorità, della carica, della responsabilità meritata. Dato ciò, ne deriva che non tutti i soggetti sono potenziali capi e\o responsabili.
Usuale è definire la competenza forza. Secondo definizione, la forza è potenza insita nell'organismo mediante la quale l'uomo compie i propri atti. Differentemente dalla forza animale - la quale rimane sul piano materiale (siccome a loro non appartiene la sfera spirituale) - la forza umana è sia materiale che spirituale.
Dato che l'uomo ha dimensioni materiali e spirituali - tra loro inscindibili - tutto ciò che è umano porta con sé questa caratteristica. Tanto vale specialmente pella società e pella sua amministrazione.
Ne consegue che un uomo competente al governo della società deve possedere una forza materiale e spirituale.
- Per forza materiale intendiamo la capacità di occuparsi delle questioni temporali.
- Per forza spirituale intendiamo l'integrità spirituale, il possesso di valori non corrotti, la bontà.
Oltre ad essere inscindibili, le sfere - materiale e spirituale - hanno un rapporto di subordinazione.
Il piano materiale è caratterizzato dalla finitezza, infatti ogni bene materiale è destinato ad esaurirsi. La soddisfazione delle necessità materiali, a motivo di questa finitezza, non può essere assoluta.
Il piano spirituale si differenzia da quello materiale pella sua consistenza e pella sua proiezione eterna. Esso non è soggetto a mutevolezza (infatti l'oggettività appartiene al piano spirituale) ed è attualmente proiettato verso la durevolezza, la quale si compirà col giudizio.
Ne consegue che un bene finito è necessariamente subordinato ad un bene infinito.

Governare è un atto che dipende dall'intelletto. L'intelletto collega ambo le sfere delle quali stiamo trattando; esso ha competenza d'amministrazione e di decisione sulle cose materiali ed i principi secondo i quali opera queste scelte derivano e provengono dal piano spirituale e sono proiettate verso lo stesso. Le autorità umane non sono chiamate a governare il piano spirituale, ma a comportarsi secondo come lo ha ordinato Dio per predisporre i propri sottoposti al raggiungimento del fine ultimo.
La virtù spirituale secondo la quale si definisce oggettivamente quanto è giusto e quanto non lo è è la carità (dal latino caritas, amore disinteressato nei confronti degl'altri). Non a caso, il comandamento lasciatoci dal Verbo - definito dalLo Stesso come principale, subito dopo l'amore dovuto a Dio - è stato ama il prossimo tuo come te stesso. Rispettando questo metro di giudizio si ha l'attuazione della giustizia - o almeno il proposito di operarla -, in quanto l'uomo ha disposizione di far bene per sé stesso e non può prescindere da tale disposizione - tranne nel caso incomba una condizione patologica -.
Ne consegue che più il soggetto è caritatevole più esso è da considerarsi competente al governo.

Abbiamo aperto l'articolo distinguendo l'eleggere (scegliere di propria volontà fra più cose quella che si giudica migliore) dal riconoscere (dichiarare di accettare la legittimità di qualcuno\cosa). Ciò è stato fatto perché non è da operarsi una scelta del migliore bensì è da individuare un soggetto consono ad un ordine stabilito.
Il potere non può procedere dal basso, in quanto non può procedere dall'inferiore il criterio del superiore. Tant'è che, secondo l'ordine naturale, non è il sottoposto che vigila sul sovrapposto, ma viceversa ed ancora è il sovrapposto che responsabilizza il sottoposto.

Dalle osservazioni operate possiamo attuare il rifiuto del laicismo e della democrazia:
- Rifiuto del laicismo in quanto esso propone di scindere la sfera spirituale da quella materiale. Ciò non è umanamente proponibile, degrada il governo umano a governo animale. Inoltre, siccome la direzione materiale deve conformarsi alle direttive spirituali, si scinderebbe l'azione dal senso. Il piano materiale deve essere ordinato nella maniera meglio disponente al successo spirituale; se esso viene ordinato in maniera da ostacolare il raggiungimento del fine ultimo, è da considerarsi cattivo. Il fine della società è di operare pel bene di coloro i quali la compongono; il fine prossimo - il quale va a realizzarsi nella società umana - è il benestare d'ordine naturale, ma quello ultimo è la Beatitudine ed esso non può essere ignorato dalla società. Ciò avrebbe inevitabilmente conseguenze distruttive.
- Rifiuto della democrazia in quanto essa suppone che sia l'essere umano a decidere, da sé, quant'è giusto. Sappiamo, piuttosto, d'essere ordinati secondo il diritto naturale - ch'è insito nella nostra natura stessa - e secondo la Legge. La natura umana è caduca e solita all'errore, perciò è più consono che a stabilire l'autorità sia chi investito di tale compito dall'Alto. Esiste, infatti, chi ha ricevuto il compito di confermare i propri fratelli [Luca 22,32]. Ogni autorità è da Dio.

Il piano spirituale è caratterizzato da oggettività. Esso non è sensazionalista - come la concezione modernista asserisce - e soggettivo, bensì è giustificatamente oggettivo, razionale e verificabile. Infatti esso non è soggetto al gusto ed al piacere del singolo, ma trova la sua oggettività nel principio di non contraddizione - dal quale consegue che due verità derivanti dalla Verità non possono entrare in contraddizione tra loro, motivo pel quale il senso del giusto secondo cui l'intelletto ha da operare nella gestione del piano materiale esiste -. Se, infatti, la Verità non fosse razionalmente verificabile e giustificabile (cosa contemplata solo nel cattolicesimo), non sarebbe legittimo governo alcuno - in quanto non è possibile stabilire un criterio di giudizio, se viene a mancare l'oggettività -, per cui decadrebbe il senso.
La Verità si è rivelata a noi e la sua rivelazione è perpetuata nei secoli mediante la sua Santa Chiesa, per tanto riteniamo che l'autorità della Sposa di Cristo non possa essere ignorata, anzi: l'autorità temporale deve passare per Essa.


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