venerdì 28 settembre 2012

Se questa è una donna…

Da un po’ di decenni a questa parte la figura della donna sta mutando (o forse meglio dire si sta pervertendo) sia nel reale che nell’immaginario.
La donna ha raggiunto progressivamente sempre piú «libertà» e s’è sempre piú parificata all’uomo. Questo, detto da un liberale o ad un liberale, suonerebbe come dolce melodia. Detto da noi, no. Vi spieghiamo brevemente il perché… san Bernardino disse:
e dico che la donna è piú pulita e preziosa nella carne sua, che non è l’uomo; […] l’uomo non fu egli criato da Dio di fango? Sí. […] E la donna fu fatta di carne ed ossa, sicché ella fu fatta di piú preziosa cosa che tu.
È in questi termini che consideriamo l’emancipazione femminile una vergogna ed un inganno per coloro le quali non si rendono conto di cosa vanno cercando. La donna ha apertamente rifiutato la propria sublime dignità asserendo erroneamente che l’uomo fosse meglio considerato e trattato. In realtà, l’errore nell’uomo era (ed è tutt’ora…) piú tollerato a causa della sua inferiore qualità. Nell’immaginario umano ciò ch’è tollerato nell’uomo non lo è nella donna, non perché certe cose siano «libertà», bensí perché sono vergogne.

L’ultima trovata emancipatoria pare essere un pillola (della quale non è nota nessuna caratteristica) che permette di regolare a proprio piacimento il ciclo. A quando una che tramuta le particolarità fisiche femminili in quelle maschili?

Le donne (molte ingenuamente, molte altre no), per voler essere «apprezzate» sono finite per tramutarsi in mostri. Hanno disprezzato di sé stesse l’essere madri prima, l’essere mogli poi, l’essere donne ora.
Felici d’essere decadute dalla preziosità della quale v’aveva fatte e rivestite Iddio? Contente d’aver barattato la vostra sostanza con del lurido fango? Contente voi, contenti tutti.

Nessun commento:

Posta un commento